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Alessandro Vitali e aiuti (?)
(Pesaro, 1580 ca. – Urbino, 1630)
Annunciazione
Entro il 1603
Olio su tela, cm 276 × 186
inv. D 92
Dalla chiesa dell’Annunziata degli Scalzi di Urbino
Urbino, Galleria Nazionale delle Marche

 

L’Annunciazione, conservata alla Galleria Nazionale delle Marche, proviene dalla chiesa dell’Annunciata degli Scalzi della stessa città ed è un’opera di difficile attribuzione, da collocarsi nell’ambito dell’ampia produzione della bottega di Federico Barocci. Andrea Lazzari nel 1775 e Michelangelo Dolci nel 1801 registrarono il dipinto sull’altar maggiore della chiesa, assegnandola a Vitali.
Durante il XX secolo, Luciano Arcangeli (1979) la considerò opera di un pittore baroccesco, forse realizzata a fine ‘600, per la “fissità iconica, imbalsamata del puro quadro di devozione”, lontana dalle migliori realizzazioni del Vitali.
La tela è stata in seguito convincentemente restituita all’artista da Alessandro Marchi (2006), che ha inoltre ipotizzato l’impiego di un collaboratore: i torni freddi e congelati delle figure confermano la paternità del dipinto, ma la “piacevolezza accattivante” di alcune soluzioni potrebbe essere dovuta a qualche altro allievo di Barocci, che utilizzò citazioni dalle opere del maestro per creare un’opera devozionale ormai alla moda.
Copia del celebre dipinto di Barocci a Loreto, la pittura mostra infatti caratteri tipici di Vitali nella lucentezza metallica negli incarnati e in alcuni brani delle stoffe, così come nelle pieghe dal profilo cartaceo.
Un documento ritrovato nel 2007 da Franco Negroni colloca infine la realizzazione della tela entro il 14 gennaio 1603, attribuendola definitivamente al nostro pittore.

 

Valentina Catalucci

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