Luca della Robbia (Firenze 1399/1400 ca. – 1482)
Madonna con il Bambino e i Sani Domenico, Tommaso d’Aquino, Alberto Magno e Pietro Martire.
1450-1451
Luca della Robbia (Firenze 1399/1400 ca. – 1482)
Madonna con il Bambino e i Sani Domenico, Tommaso d’Aquino, Alberto Magno e Pietro Martire.
1450-1451
La lunetta originariamente era collocata sul portale della facciata della Chiesa di San Domenico, di fronte al lato orientale del Palazzo Ducale. Nel 1973 l’opera, dopo un accurato restauro, è stata trasferita nelle collezioni della Galleria Nazionale delle Marche per ragioni conservative e sul portale è stata alloggiata una copia.
La lunetta ad altorilievo in terracotta invetriata è uno dei capolavori di Luca della Robbia.
La chiamata ad Urbino di artisti come Luca della Robbia si deve al pittore domenicano Fra’ Carnevale. Il frate è presente a Firenze tra il 1445 e il 1449, dove viene in contatto con importanti artisti dell’epoca. Tornato a Urbino ed entrato nel Convento di San Domenico, si impegna affinché vengano compiuti i lavori nella Chiesa domenicana, inclusa la realizzazione della lunetta, finanziati da Federico da Montefeltro.
L’opera viene posta sul portale della Chiesa di San Domenico nel 1454. Il rilievo invetriato di grandi dimensioni viene foggiato in diversi pezzi, più maneggevoli da trasportare, e assemblati insieme sul posto.
Nella lunetta vengono raffigurati con raffinata classicità sei personaggi della tradizione cristiana: la Madonna con il Bambino tra i Santi Domenico, Tommaso d’Aquino, Alberto Magno e Pietro Martire.
I quattro Santi sono rappresentati di tre quarti e tengono ognuno un libro, tra cui quello di San Tommaso aperto con l’iscrizione latina “DE FRUCTU OPERUM TUORUM SATIABITUR TERRA”
in italiano “col frutto delle tue opere sarà saziata la terra”.
San Domenico e San Pietro Martire appaiono rispettivamente con i simboli del giglio e della palma del martirio.
La Madonna, al centro, sostiene il piccolo Gesù in piedi, il quale srotola un cartiglio che recita “EGO SUM LUX MUNDI” ovvero “io sono la luce del mondo”.