SALA DELLA JOLE

La Sala della Jole deve il suo nome alla principessa greca Jole in forma di cariatide che insieme all’eroe Ercole regge l’architrave del grande camino in pietra delle Cesane. L’autore è Michele di Giovanni da Fiesole detto “Il Greco” (ca. 1418-1480), il quale tra il 1454 e il 1457 si occupò con la sua bottega della decorazione di quest’appartamento.
Nell’architrave del camino sono rappresentati putti tra festoni e il tema amoroso del Corteo delle nozze di Bacco e Arianna, ripreso da un sarcofago romano oggi al British Museum di Londra. Nelle incorniciature delle nicchie delle finestre volti curiosi si affacciano da tondi; fantasiosi motivi decorativi ispirati all’arte di Donatello ravvivano il portale interno d’accesso alla sala e quello per la stanza successiva. Qui due puttini reggono una granata rovesciata: questo antenato della bomba era usato da Federico come simbolo del proprio valore militare.
Al centro della volta a padiglione, ricostruita sotto la direzione dell’architetto senese Francesco di Giorgio Martini (ca. 1475/77-1482/85), è inserita un’aquila araldica in pietra: si tratta di un antico stemma della casata dei Montefeltro che ricorda il titolo di conti ricevuto dagli imperatori della casa sveva (Federico Barbarossa o Federico II di Svevia).
Durante i lavori di ampliamento del palazzo negli anni settanta del Quattrocento furono realizzate da una bottega toscana le tarsie della porta con le raffigurazioni delle Virtù teologali e Virtù cardinali e del Combattimento di Ercole con il leone di Nemea. Lo scultore lombardo Ambrogio Barocci (doc. 1470-1517) è il responsabile delle decorazioni in pietra del grandioso portale esterno, nel quale si può ammirare un vasto campionario di armi, armature e trofei ripresi dall’antichità romana. Visitando il palazzo si incontrano ben tre Portali della Guerra, collocati all’accesso degli appartamenti di rappresentanza più importanti.